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Il modello estetico condiviso nei movimenti artistici del Novecento in Italia

Data: 23/09/18

Orario

Domenica 23 settembre 2018
ore 16.30

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Via Francesco Crispi, 24
Zona: Rione Campo Marzio (P.Spagna-P.Popolo-Pincio) (Roma centro)
Ingresso disabili: Via Zucchelli, 7
Zona: Rione Colonna (Pantheon-Montecitorio-Barberini) (Roma centro)
E’ necessario richiedere l’apertura dell’accesso disabili, citofonando in via Crispi, 24 oppure telefonando ai numeri della Galleria: 06 4742848; 06 4742909

Informazioni

Visita gratuita con pagamento del biglietto d’ingresso al museo secondo tariffazione vigente.
Entrata completamente gratuita per i possessori della MIC Card in vendita all'indirizzo miccard.museiincomuneroma.it

Info e prenotazione obbligatoria +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-19.00)
Massimo 25 partecipanti

È possibile seguire l’evento sui social:
#GEP2018
#artedicondividere
#EuropeForCulture

Modalità di partecipazione: Prenotazione obbligatoria

Contatti

Descrizione

Attività didattica nell'ambito delle Giornate Europee Patrimonio 2018 - “L’Arte di condividere” (The Art of Sharing)
A cura di Anna Livia Villa

#GEP2018

In ogni periodo storico e all’interno di ogni movimento artistico si è delineato un diverso ideale estetico, di solito condiviso dagli artisti appartenenti alla stessa scuola. Nel corso del Novecento in Italia si sviluppano i più svariati indirizzi artistici dal Modernismo al Ritorno all’ordine di Novecento fino all’Astrattismo e all’Arte Povera degli anni Sessanta in cui gli ideali estetici, le categorie del Bello e anche della bellezza femminile vengono sovvertiti e messi in crisi.  La mostra in corso alla Galleria d’Arte Moderna offre l’occasione di approfondire questo aspetto così centrale attorno al quale si sviluppano le opere delle varie personalità artistiche.

La mostra in corso alla Galleria d’Arte Moderna offre l’occasione di approfondire gli indirizzi artistici che si sono sviluppati in cinquant’anni del Novecento in Italia, dal Modernismo degli anni Dieci all’Astrattismo, fino all’Arte Povera degli anni Sessanta. Dai ritratti di donne ancora presentate secondo un modello estetico tradizionale, si passa, nel giro di pochi anni, alla rappresentazione del modello femminile e maschile proposto dal regime fascista attraverso il richiamo ad una solida classicità. Esempi discordanti sono quelli della Scuola Romana, dove i corpi di donne e uomini si disfano fino a divenire delle maschere grottesche, in un modello estetico lontano dalla quiete dei corpi mostrati dai pittori del Novecento. La disgregazione della forma figurativa caratterizza le opere esposte nella terza sezione della mostra, dove gradualmente viene formulato un nuovo alfabeto estetico basato su segno, ritmo e colore.

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