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Roger

Data: da 05/03/20 a 29/03/20

Orario

Dal 5 al 29 marzo 2020

Da martedì a sabato ore 20.00
Domenica ore 17.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Nazionale, 182
Zona: Rione Trevi (Quirinale-Tritone-Barberini) (Roma centro)

Contatti

Descrizione

Roger

Scritto e diretto da: Umberto Marino
Musiche: Paolo Vivaldi
Luci: Giuseppe Filipponio
Regista assistente: Maria Stella Taccone
Consulenza tecnica: M° Leonardo de Carmine
Foto: Marco D’Elia, Federica Di Benedetto

Emilio Solfrizzi, vero e proprio fuoriclasse della comicità, incontra un altro fuoriclasse, l'indiscusso re del tennis Roger Federer.
Un monologo tennistico teatrale che utilizza Roger Federer come pretesto per confrontare il sublime con il normale.

L’azione si svolge interamente su un campo da tennis e rappresenta un’immaginaria e tragicomica partita tra un generico numero due e l’inarrivabile numero uno del tennis di tutti i tempi, un fuoriclasse di nome Roger. Chi si trovasse a dare un’occhiata al testo letterario e poi al monologo teatrale che ne ho tratto, troverebbe una grande differenza con lo spettacolo che vedrà: tutto l’apparato realistico, compresi oggetti di scena ed effetti sonori, sulla scena non c’è. Man mano che insieme a Emilio Solfrizzi mettevamo in scena il testo ci siamo resi conto che potevamo elevare la posta della nostra scommessa puntando a una rappresentazione completamente affidata alla centralità della parola e dell’attore. Mi sono ricordato del “cuntastorie”, una arcaica forma di attore totale siciliano di cui racconta Pitré, un attore di strada provvisto di tre panche per il pubblico e di due spade, unici supporti per raccontare e rappresentare al suo pubblico l’intero ciclo della tavola rotonda. Così, forte dell’interprete che avevo, ho cominciato a togliere e a semplificare, fino a che in scena sono rimaste solo le poche righe bianche che disegnano un campo da tennis e due sedie, quelle sulle quali, nei cambi campo, i tennisti si riposano. Appena siamo stati in grado, da molto presto, abbiamo cominciato a ospitare degli spettatori. Prima due, poi quattro, dodici, trenta, per mettere a punto e verificare gli effetti comici e quelli drammatici. Gli spettatori ci hanno detto che avevano visto il campo, l’arbitro, la palla, la racchetta, i colpi e, fidandoci di loro, affrontiamo una verifica più vasta e impegnativa, sperando che la metafora, prima nascosta e poi svelata, che il testo contiene trovi in questo modo la strada per arrivare al cervello e al cuore del pubblico che vorrà condividere con noi questa esperienza.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 27/02/20 16:36