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Lear, schiavo d'amore

Data: da 11/12/18 a 16/12/18

Orario

Dall'11 al 16 dicembre 2018

dal martedì al sabato ore 21:00
domenica ore 18:00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Giacinto Carini, 78
Zona: Quartiere Gianicolense (Roma ovest)

Informazioni

Intero: € 23,10

La programmazione potrebbe subire modifiche o annullamenti. Si consiglia di verificare il sito e/o la pagina facebook del teatro.

Contatti

Descrizione

Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa

una riscrittura di Marco Isidori del Re Lear di William Shakespeare
regia Marco Isidori
Re Lear dei Marcido: Shakespeare oggi, Shakespeare ancora e sempre "in love!"
Grande metafora scenica degli inciampi ineludibili della vecchiezza umana, grande storia familiare, grande Teatro delle limitazioni intrinseche relative comunque alla sordità naturale della nostra condizione di viventi; tutto ciò è la tragedia del Lear. "LEAR, SCHIAVO D'AMORE" respira all'interno di una spazialità scenografica assai particolare, le cui contraddittorie caratteristiche strutturali (potremmo descriverne l'immagine come quella di un Sottomarino/Volante) sono esaltate e potenziate da un impegno drammaturgico che ha saputo privilegiare soprattutto la dimensione epica del racconto del Bardo. Le situazioni dello sviluppo storico vengono accompagnate in sequenza, sottolineandole e contrappuntandone le fasi climatiche, da una serie di trasformazioni di tutto il panorama scenografico, stupefacenti per effetto visivo, ma, quel che più conta, per l'estrema aderenza della loro misura iconica alle intenzioni/intuizioni generali della regia.
Oggi, scegliere Shakespeare in qualità di autore, eleggerlo a depositario nonché garante di una sensibilità che contenga e rappresenti il nostro presente, significa saperne restituire l'infinita complessità dei nodi tragici (non dimenticando, però, i supremi momenti del grottesco), con la semplicità lineare propria di un processo di "sottrazione", la quale, sfrondando anche spietatamente i rami pleonastici del plot, possa restituire allo spettatore moderno, quel ritmo essenziale, fisiologicamente/magicamente affine al lavorìo cardiaco, quella musicalità interna alla misura del verso shakespeariano, bagaglio indispensabile perché la messa in scena di uno dei capolavori indiscussi del poeta inglese, abbia adesso, per noi, oggi, un valido motivo per inverarsi quale compiuto e necessario fatto teatrale.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 05/12/18 13:47