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Jakob von Gunten

Data: da 14/11/19 a 17/11/19

Orario

dal 14 al 17 novembre 2019

dal giovedì a sabato - ore 21.00
domenica - ore 19.00

La programmazione potrebbe subire modifiche o annullamenti. Si consiglia di verificare il sito e/o la pagina facebook del teatro.

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Lungotevere Vittorio Gassman, 1
Zona: Quartiere Portuense (Roma ovest)
(già lungotevere dei Papareschi)
Ingresso disabili: Via Luigi Pierantoni, 6
Zona: Quartiere Portuense (Roma ovest)

Informazioni

Intero: € 20,00
Ridotto: € 14,00

Riduzioni riservate a studenti, giovani fino ai 35 anni, e over 65 
 
I biglietti vanno ritirati entro mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo: scaduto il termine il sistema annulla automaticamente la prenotazione.

Convenzionato con

Cosa offre:

Insegnanti, associazioni e cral convenzionati, IKEA Family, Bibliocard, possessori biglietti e abbonamenti Palaexpò             

Contatti

Descrizione

Jakob von Gunten

da Jakob von Gunten di Robert Walser
regia e drammaturgia Fabio Condemi
con Gabriele Portoghese, Xhulio Petushi, Lavinia Carpentieri 
realizzazione costumi Anna Coluccia

Lo spettacolo Jakob Von Gunten ha debuttato alla Biennale Teatro di Venezia diretta da Antonio Latella nel 2018

Con Jakob von Gunten il giovane Fabio Condemi, reduce dalla Biennale di Venezia, dirige uno spettacolo colto, semplice e raffinato che porta in scena il romanzo filosofico e paradossale di Robert Walser, autore svizzero di inizio Novecento dalla vita tempestosa, ritiratosi volontariamente in un manicomio. In scena l’educazione al rovescio impartita al protagonista Jakob all’interno dell’istituto Benjamenta, in cui si impara a diventare dei «magnifici zero».
Il giovane e brillante Fabio Condemi, menzione speciale alla Biennale di Venezia 2017 per «il rigore» e «la matura capacità di analisi» porta in scena Jakob von Gunten di Robert Walser, paradossale romanzo filosofico di formazione pubblicato nel 1908 dallo scrittore svizzero amato da Kafka, Musil e Walter Benjamin.
La storia, ambientata nell’Istituto Benjamenta, luogo ambiguo e simbolico di felicità e tortura, racconta l’«educazione al rovescio» a cui gli allievi della struttura, aspiranti servitori, sono sottoposti. Jakob è uno di loro e impara ben presto, durante le tetre ore surreali dedicate all’apprendimento e alla vita di collegio, che il reale scopo degli insegnamenti non è la formazione dei giovani studenti, ma al contrario il raggiungimento di uno stato dello spirito che rasenta l’obbedienza cieca, fino alla dissociazione della personalità: all’Istituto Benjamenta si impara il piacere di annullarsi. Così tutte le attività si svolgono in uno stato semilucido, come fra la veglia e il sonno, e gli insegnanti «addormentati o morti o pietrificati», perennemente trasognati, onirici, sembrano in procinto di poter scomparire da un momento all’altro (se davvero esistono).

Produzione Fattore K Gbc
in coproduzione con Accademia Silvio D’Amico  
in collaborazione con AMAT - Associazione Marchigiana Attività Teatrali

Parole chiave

Data di ultima verifica: 13/11/19 11:42