Ryoji Ikeda, Eklekto
Data:
25/11/18
Indirizzo
Indirizzo:
Viale Pietro De Coubertin, 30
Zona:
Quartiere Parioli (Roma nord)
Informazioni
da € 15.00 a 30.00
Contatti
Telefono:
0039 06 80241281
Email:
info@musicaperroma.it
Descrizione
RomaEuropa Festival in coproduzione con Fondazione Musica per Roma presenta
Considerato uno dei maggiori esponenti della computer music contemporanea e uno dei pionieri della musica astratta, il compositore e artista giapponese Ryoji Ikeda si è guadagnato un posto nella storia della musica grazie a una precisione ed estetica matematica, insieme all’attenzione per le caratteristiche essenziali del suono e della luce.
Fenomeni fisici e scientifici sono alla base della sua ricerca che fa propri media sonori e visivi, performance immersive e installazioni. Nato in collaborazione con Eklekto, gruppo di percussionisti contemporaneo fondato a Ginevra nel 1974, music for percussion segna un nuovo percorso nella prolifica carriera dell’artista. Ikeda abbandona proiezioni ed elettronica, per concentrarsi sulla purezza del suono prodotto da un gruppo di 4 percussionisti.
Il risultato – presentato in Italia per la prima volta dal vivo – è un insieme di composizioni minimaliste per corpo, triangoli, piatti, crotales e metalli, capaci di tratteggiare una continuità uditiva con tutta l’opera del compositore.
Considerato uno dei maggiori esponenti della computer music contemporanea e uno dei pionieri della musica astratta, il compositore e artista giapponese Ryoji Ikeda si è guadagnato un posto nella storia della musica grazie a una precisione ed estetica matematica, insieme all’attenzione per le caratteristiche essenziali del suono e della luce.
Fenomeni fisici e scientifici sono alla base della sua ricerca che fa propri media sonori e visivi, performance immersive e installazioni. Nato in collaborazione con Eklekto, gruppo di percussionisti contemporaneo fondato a Ginevra nel 1974, music for percussion segna un nuovo percorso nella prolifica carriera dell’artista. Ikeda abbandona proiezioni ed elettronica, per concentrarsi sulla purezza del suono prodotto da un gruppo di 4 percussionisti.
Il risultato – presentato in Italia per la prima volta dal vivo – è un insieme di composizioni minimaliste per corpo, triangoli, piatti, crotales e metalli, capaci di tratteggiare una continuità uditiva con tutta l’opera del compositore.