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Joaquín Roca Rey. Le forme del mito

Data: da 05/07/18 a 11/11/18

Orario

N.B. per eventuali aperture e/o chiusure straordinarie consultare la pagina dedicata agli Avvisi

Dal 5 luglio al 4 novembre 2018 PROROGATA all'11 novembre 2018

Secondo i seguenti orari:

Dal 22 giugno al 30 settembre 2018
Da martedì a venerdì ore 13.00 - 19.00 (ingresso fino alle 18.30).
Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).
Giorni di chiusura: Lunedì

dal 1 ottobre all'11 novembre 2018
Da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)
Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).
Giorni di chiusura: Lunedì

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Viale Fiorello La Guardia, 6
Zona: Quartiere Pinciano (Roma centro)
Indirizzo: Viale dell'Aranciera, 4
Zona: Quartiere Pinciano (Roma centro)

Informazioni

Ingresso gratuito alla mostra e al museo

 

Tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00 - 19.00

Promotori
Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ambasciata del Perù in Italia

Con il contributo tecnico di
Ferrovie dello Stato Italiane

Servizi museali
Zètema Progetto Cultura
Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Telefono: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Email: info@museocarlobilotti.it ed eventi.aziendali@zetema.it per eventi aziendali privati

Descrizione

In esposizione 25 sculture datate 1956–2001 che, evidenziando l’indagine formale, tra mito e ritualità, sono riuscite a cogliere il meglio del linguaggio moderno.

Dal natio Perù a Roma, le opere di Roca Rey si liberano dell’involucro preincaico di magia e ritualità (assemblage di ferro, forgiato con evidente realismo e poi alluminio, ottone, acciaio, onice, bronzo, marmo, travertino) senza abbandonare il mito ritrovato nelle forme più avanzate della contemporaneità, come a dire la scultura di Chadwick e di Moore, di Hare e di David Smith, la pittura di Magritte e di Lam, rivisitati nell’architettura di Roma, nel suo rigore e nella sua enfasi, con una visionarietà carica di turbamenti, memorie e sogni.  Continue trasformazioni di una fantasia tra le più vive della scultura del secolo appena trascorso. Fantasia che permette a Roca Rey, in una perenne estensione di dualismi, contrasti e ambiguità, resi evidenti anche dalla scelta dei molteplici materiali utilizzati spesso insieme, una sorta di scambio tra leggerezza e solidità, pieno e vuoto, concavo e convesso, eros e gioco, inquietudine e malinconia, negativo e positivo, vita e morte, tipiche del surrealismo o, meglio, degli automatismi del subconscio travasati nel progetto della composizione e, non prive di inquietante ironia, nelle relative invenzioni formali

Parole chiave

Data di ultima verifica: 27/09/18 09:30