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I segni del sacro. Le impronte del reale. La grafica del Novecento nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani

Data: da 11/12/19 a 29/02/20

Orario

Da mercoledì 11 dicembre 2019  a sabato 29 febbraio 2020

Lunedì/martedì/giovedì/venerdì/sabato ore 10.00 - 18.00 (ultimo ingresso 17.30);
Mercoledì ore 13.30 - 18.00 (ultimo ingresso 17.30)

Chiuso
: domenica e festivi (inclusi 1 e 6 gennaio 2020)
Aperture straordinarie: 24 e 31 dicembre 2019 ore 10.00 - 15.30

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Piazza San Pietro
Zona: Rione Borgo (Castel Sant'Angelo) (Roma centro)
Colonnato sinistro

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Descrizione

I segni del sacro. Le impronte del reale. La grafica del Novecento nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani

L’esposizione, curata da Francesca Boschetti con il coordinamento di Micol Forti – rispettivamente assistente e curatore del Reparto Arte Ottocento e Contemporanea dei Musei Vaticani – presenta per la prima volta una straordinaria selezione di circa 150 opere grafiche, prevalentemente inedite, scelte tra le oltre 4000 opere che compongono l’intera raccolta di stampe, incisioni, disegni e fotografie dei secoli XIX e XX delle collezioni vaticane.
Un tesoro nascosto, che per evidenti ragioni conservative viene custodito nella penombra dei cassetti, o esposto a rotazione per brevi periodi, e che in questa circostanza puo essere avvicinato e ammirato liberamente e gratuitamente dal pubblico. 
 In mostra  i capolavori di arte grafica di Edvard Munch, Paul Klee, Otto Dix, Max Ernst, Oskar Kokoschka, Umberto Boccioni, Felice Casorati, Giorgio Morandi, Piero Dorazio, Marc Chagall, Joan Miró, Henri Matisse, talvolta affiancati da disegni, dipinti e sculture degli stessi artisti o di altri autori che con le stampe hanno relazioni iconografiche o cronologiche.
Formatasi a partire dal 1973, parallelamente alla creazione della sezione dedicata al Novecento, la raccolta di grafica del Novecento dei Musei Vaticani è giovane e anomala in quanto non frutto della volontà di un collezionista, ma piuttosto conseguenza naturale e spontanea dell’invito di papa Paolo VI al mondo dell’arte per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e cultura contemporanea. Dalla morte di papa Montini in poi l’incremento segue criteri diversi e le acquisizioni sono mirate a colmare lacune nei nuclei storici esistenti, pur mantenendo una continuità con l’idea originaria di dare testimonianza della spiritualità contemporanea.

Parole chiave

Data di ultima verifica: 10/12/19 16:41