Storie di divinità, potenti, plebe ed eroi in parole e musica

Il Museo Nazionale Romano nelle sue quattro sedi, Palazzo Altemps, Crypta Balbi, Terme di Diocleziano e Palazzo Massimo costituisce una testimonianza vivente di un passato archetipico, le cui rovine si configurano come residui sedimentati di una umanità arcaica, un patrimonio comune e uguale in tutti gli uomini, che come la testa mozzata di Orfeo continua a cantare anche a distanza dalla sua morte. Il concetto di archetipo, modello originario, dato nel tempo e intatto, rappresenta il concetto fondamentale dal quale si sviluppano quattro percorsi tematici che ripropongono una suddivisione tipologica dell’umano e dell’extra-umano: divinità, potenti, plebe, eroi.

Attraverso i passi, tra gli altri, di Esiodo, Omero, Ovidio, Euripide e Rimbaud è approfondito il tema del rapporto con il divino. Il divino o sacro è un mistero, un’esperienza  ambivalente in cui si sovrappongono la dimensione della fascinazione e quella terribile del rifiuto, in cui la forza attrattiva del creatore sulla creatura, del tutto sul nulla, si intreccia con la pulsione repulsiva generata dalla tremenda bellezza del totalmente altro. 

Nella sezione dedicata ai potenti si ripercorre la storia della decadenza della dinastia giulio-claudia, come metafora della morte dell’idea di Roma, e della tendenza fagocitatrice del potere, da Ottaviano Augusto fino a Nerone passando per i furori di Caligola, attraverso la lettura di brani tratti da Virgilio, Tacito, Svetonio, Seneca, Racine e Camus.

Nella sezione dedicata alla plebe si propone una riduzione della commedia Il Vantone, traduzione realizzata da Pier Paolo Pasolini della nota opera di Plauto il Miles gloriosus, in cui protagonista è la plebe romana dalle sue eterne maschere.

Infine gli eroi, gli uomini extra-ordinari, le cui gesta atletiche e in battaglia, narrate in primis da Omero e Pindaro, hanno veicolato gli ideali della cultura greco-romana fino a giungere alle cronache dei più recenti e significativi momenti dell’agone sportivo attraverso le pagine di importanti narratori contemporanei tra cui Pier Paolo Pasolini, Norman Mailer e Jean Echenoz.

Gli spettatori sono accompagnati in questi percorsi dagli attori della Scuola di Perfezionamento del Teatro di Roma e da musicisti, le cui parole e musiche ridanno voce a una passato che non può passare.

Le letture sono state curate da Emanuela Pistilli e vedono la partecipazione degli attori della
Scuola di Perfezionamento del Teatro di Roma
Simone Francia, Antonietta Bello, Alessandro Minati, Sylvia Milton, Martina Massaro, Gianluca Pantosti, Luisa Casasanta, Edoardo Coen, Arianna Pozzoli, Valerio Puppo, Silvia Quondam, Gabriele Zecchiaroli; i musicisti Alice Cortegiani, Marta Nizzardi, Stefano Costantini e Ambra Guccione.