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Mauro & Manolo Bolognini, fratelli… anche nel cinema

Data: 01/04/19

Descrizione

Mauro & Manolo Bolognini, fratelli… anche nel cinema A poco più di un anno dalla scomparsa del grande produttore cinematografico Manolo Bolognini (Pistoia, 26 ottobre 1925 - Roma, 23 dicembre 2017), la Cineteca Nazionale rende omaggio non solo a questo originale “capitano coraggioso”, ma anche al fratello Mauro (Pistoia, 28 giugno 1922 - Roma, 14 maggio 2001), definito giustamente dallo storico del cinema Gian Piero Brunetta come « “l’uomo dei fili” del cinema italiano, l’autore che in maniera più sistematica ha tentato di raccordare i vari sistemi espressivi all’interno di una trama e un ordito che hanno prodotto un disegno pressoché unico per ampiezza e coerenza, una sorta di panorama o di gigantesca veduta che rappresenta nella sua continuità lo sviluppo coeso e continuo della storia e geografia dell’Italia dall’Unità agli anni del boom». E in tal senso i due fratelli sono stati, come un ipotetico vinile, il fronte e il retro del cinema italiano. Il fronte: Mauro che ha riportato fin dai suoi esordi un gusto figurativo e letterario insieme, muovendosi in un realismo anche di derivazione francese, con un gusto sempre più maturo e consapevole verso una contaminazione lirica fra realtà e pittura. Il retro: Manolo, ovvero colui che è riuscito a tradurre i sogni in realtà e spesso in grandissimi successi non solo del fratello Mauro, ma anche di Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, Sergio Corbucci, Andrej Tarkovskij. Senza di loro, il cinema (non solo) italiano sarebbe stato un’altra cosa. 16.30 La corruzione di Mauro Bolognini (1963, 83’) Il giovane Stefano (Jacques Perrin), figlio di un ricco industriale, terminati gli studi, vorrebbe farsi frate. Tornato a casa del padre (Alain Cuny) lo informa del suo desiderio, ma questi si oppone e lo fa buttando il giovane tra le braccia della sua amante Adriana (Rosanna Schiaffino). Dopo una vacanza in yacht, Stefano assiste impotente al suicidio di un dipendente della fabbrica di famiglia, accusato ingiustamente dal padre. «Il film affronta una questione in apparenza semplice: l'impossibilità per la gioventù di seguire la propria vocazione, attorniata da obblighi famigliari, pressioni esterne e richiami prosaici irresistibili (su tutti, il denaro)» (Bocchi-Pezzotta). Organizzatore generale: Manolo Bolognini. a seguire incontro moderato da Graziano Marraffa con Carlotta Bolognini, Barbara Bouchet, Massimo Cristaldi, Antonella Lualdi, Claudio Risi

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