"Ruine" di Kerstin Brätsch / "Kovo" di KAYA
Orario
Dal 4 maggio all' 11 novembre 2018
dalle ore 11:00 alle 18:00
Chiuso martedì
Inaugurazione: giovedì 3 maggio 2018, ore 18.30
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Descrizione
La Fondazione Memmo presenta la mostra Ruine dell’artista Kerstin Brätsch (Amburgo) e Kovo, la personale del collettivo KAYA (Kerstin Brätsch e Debo Eilers).
Le mostre sono curate da Francesco Stocchi.
La mostra titolata con la parola tedesca Ruine, ruin in inglese, rovina in italiano, continua l’interesse di lunga data di Brätsch di espandere e destabilizzare il linguaggio pittorico. Questa metodologia comporta ripetute collaborazioni con artigiani al fine di interrogare e provocare la nozione di soggettività storicamente attribuita alla figura del pittore.
Un nuovo gruppo di marbling paintings [Psychopompo] delle serie in corso Unstable Talismanic Rendering, realizzata con Dirk Lange, maestro tedesco della marmorizzazione, sarà esposto al fianco di inediti lavori in stuccomarmo creati in collaborazione con l’artigiano romano Walter Cipriani.
Nell’insieme, l’installazione restituisce la suggestione di un sito antico, una rovina catturata in bilico tra la decadenza e la ricostruzione, una transizione tra spazio liminale e visionario.
Le lastre di pietra artificiale di Brätsch restituiscono l’apparenza degli oggetti che imitano (mimetismo di pietra). Questa inversione temporale - o futuro passato - si addice al cosmo interconnesso delle indagini di Brätsch su come la soggettività della pittura sia composita e non lineare.
Dopo la pausa estiva la Fondazione Memmo riapre le porte, presentando un nuovo allestimento di _Ruine
Nelle settimane di chiusura Brätsch ha ripensato gli ambienti espositivi e in particolare il “foro” che ospita le opere della serie Psychic Fossil_Stucco Marmo prodotte in occasione della mostra. In collaborazione con l’artigiano Walter Cipriani, l’artista ha modificato l’allestimento delle opere eseguendo degli interventi pittorici a parete. In omaggio ai grandi maestri dell’arte italiana del passato appaiono il verde, che evoca Piero della Francesca; il rosa, assimilabile a Pontormo; il giallo, rimando a Duccio di Buoninsegna, che si uniscono alla già presente citazione del blu giottesco.
La mostra presenta una nuova disposizione anche ai Brushstrokes Fossil, frammenti di diverse forme e colori derivanti dalla lavorazione degli Stucco Marmo. Gli elementi, precedentemente disposti sopra delle tavole di legno, quasi fossero gli esiti di uno scavo archeologico avvenuto in situ, sono stati ripensati a parete, come segni di un linguaggio perduto, disposti come reperti museali.
Gli interventi di Kerstin Brätsch inaugurano dunque una seconda stagione per la mostra, enfatizzando ulteriormente i concetti di stratificazione e di sfasatura temporale già alla base di _Ruine.