Orario
Mercoledì 7 novembre 2018
Ore 18.00
La direzione artistica può apportare modifiche al programma
Ospitato in
Indirizzo
Informazioni
Acquistabili anche nell’atrio dell’Auditorium “E. Morricone” prima del concerto
Contatti
Descrizione
Il Canto di Shakespeare
Viaggio tra musiche e parole del Teatro Rinascimentale Elisabettiano
con Pamela Villoresi
Regia Francesco Sala
Drammaturgia Michele Di Martino
Musiche eseguite dal vivo dall’ensemble rinascimentale su strumenti originali
Musica Antiqua Latina
Direzione musicale Giordano Antonelli
Un originale concerto shakespeariano, che unisce musica e poesia. È un viaggio nel mondo di William Shakespeare, con il contributo di musiche e canzoni che il grande autore usò nelle sue opere. Le musiche di scena dei suoi spettacoli sono eseguite con strumenti antichi dall'ensemble rinascimentale.
Gli strumenti suonati dal vivo in scena sono: ribeca, liuto, chitarra rinascimentale, viola da gamba, salterio e percussioni rinascimentali.
Si susseguiranno i testi più belli, le commedie più famose, le tragedie più rinomate come Amleto, Macbeth, Romeo e Giulietta, Otello, Re Lear, Sogno d’una notte di mezza estate, La dodicesima notte, La Tempesta, Antonio e Cleopatra, fino ai sonetti e alla Didone di Christopher Marlowe. Tra vita e sogno, amore e memoria, poesia e musica, un narratore/direttore accompagnerà il pubblico alla comprensione dei testi e al dispiegamento della loro trama.
Questo spettacolo offre al pubblico una fruizione e un contatto più compiuto e intenso con Shakespeare attraverso il contributo di canzoni e componimenti musicali che il grande drammaturgo usò per le sue opere. Uno dei compositori che scrissero certamente per il Bardo le musiche di scena fu Robert e poi William Byrd, Thomas Morley, John Wilson. Ecco una recensione di Langham di queste leggendarie arie elisabettiane: "linee melodiche con voce così soave e abili musicisti; ogni linea era resa dallo strumento adatto, suonato con perfezione e pulizia; ogni strumento produceva un insuperabile armonia; tutto ciò al calar della sera. Quale gioia, quale acutezza di concetto, con quale vivo piacere questa musica trafigge il cuore degli spettatori. Vi prego di immaginarla”.