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Data: da 26/10/19 a 01/12/19

Orario

26 ottobre - 1 dicembre 2019
Martedì-domenica ore 8.00-19.00
La biglietteria chiude 30 minuti prima
Chiuso lunedì

Inaugurazione sabato 26 ottobre dalle 10:00
In occasione dell'inaugurazione Mauro Geraci (voce e chitarra) e Stefano Pogelli (mandolino) riproporranno storie e ballate tratte dal repertorio di Cicciu Busacca e dei cantastorie siciliani.

Informazioni

Intero: € 10,00

Valido per tre giorni dalla data di emissione e utilizzabile per visitare le sedi dell'EUR del Museo della civiltà
Biglietteria unica al Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini", piazza Guglielmo Marconi, 14 - Roma. Abilitata con pagamento POS.

Ridotto
€ 2,00 (valido un giorno) cittadini di età compresa tra i 18 e i 25 anni compiuti della dell'Unione Europea 

Giornate ad ingresso gratuito:

- 3 marzo 2019: prima domenica del mese
- 06/10/2019 prima domenica del mese
- 3/11/2019 prima domenica del mese
- 1/12/2019 prima domenica del mese
- dal 11/3 al 31/12  ingresso gratuito tutti i venerdì dalle ore 16,30 alle ore 19 con esclusione del periodo dal 22 giugno al 20 settembre.

Altre condizioni di gratuità
- ai minori extracomunitari 
- ai cittadini dell'Unione Europea, sotto i 18;
- ai portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria;
- ai cittadini di Paesi non comunitari a "condizione di reciprocità" (i minori di 12 anni devono essere accompagnati);
- alle guide turistiche dell'Unione europea nell'esercizio della propria attività professionale, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- agli interpreti turistici dell'Unione europea quando occorra la loro opera a fianco della guida,  mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- al personale del Ministero;
- ai membri dell'I.C.O.M. (International Council of Museums);
- a gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche e private dell'Unione Europea, accompagnati dai loro insegnanti, previa prenotazione e nel contingente stabilito dal capo dell'istituto;
- agli allievi dei corsi di alta formazione delle Scuole del Ministero (Istituto Centrale per il Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Scuola per il Restauro del Mosaico);
- ai docenti ed agli studenti iscritti alle accademie di belle arti o a corrispondenti istituti dell'Unione Europea, mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso;
- ai docenti ed agli studenti dei corsi di laurea, laurea specialistica o perfezionamento post-universitario e dottorati di ricerca delle seguenti facoltà: architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione o lettere e filosofia con indirizzo archeologico o storico-artistico. Le medesime agevolazioni sono consentite a docenti e studenti di facoltà o corsi corrispondenti, istituiti negli Stati dell'Unione Europea. L'ingresso gratuito è consentito agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso, ai docenti mediante esibizione di idoneo documento;
- ai docenti di storia dell'arte di istituti liceali, mediante esibizione di idoneo documento;
- ai giornalisti in regola con il pagamento delle quote associative, mediante esibizione di idoneo documento comprovante l'attività professionale svolta (vedi DD del 7/09/2016 DG-Musei);
- per motivi di studio, ricerca attestate da Istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, nonchè da organi del Ministero, ovvero per particolari e motivate esigenze i Capi degli Istituti possono consentire l'ingresso gratuito nelle sedi espositive di propria competenza e per periodi determinati a coloro che ne facciano richiesta;
- alle guide turistiche dell'Unione europea, munite di licenza. (vedi circolare n.20/2016 DG-Musei)
- al personale docente di ruolo o con contratto a termine della scuola italiana è consentito l'ingresso gratuito ai musei, alle aree e parchi archeologici ed ai complessi monumentali dello Stato. Il MiBAC ha aderito all'iniziativa per quanto riguarda l'accesso agli spazi in cui sono allestite mostre o esposizioni temporanee con percorso espositivo separato dall'ordinario percorso di visita. Di conseguenza, gli aventi diritto potranno accedere a tali spazi a pagamento, usufruendo dei buoni di spesa, generabili tramite un'applicazione informatica (cartadeldocente.istruzione.it), attiva a partire dal 30 novembre 2016 (vedi circolare n.77/2016 DG-Musei)

Descrizione

Cartelloni, fotografie, documenti, audiovisivi in una mostra a trent’anni dalla scomparsa del grande poeta-cantastorie siciliano Cicciu Busacca (1925-1989).

Contadino d’inverno, d’estate fornaciaio nella bottega del padre, Francesco (Cicciu) Busacca nasce il 15 febbraio 1925 a Paternò, in provincia di Catania.

Da bambino rivela presto un amore spiccato per la parola cantata creando componimenti augurali che inizia a declamare nelle feste di compleanno, di Carnevale o in occasione di battesimi e matrimoni.

Nel ’51 fu soprattutto l’anziano cantastorie Gaetano Grasso (1895-1978) a invogliare il giovane Cicciu a debuttare nella piazza di San Cataldo (Caltanissetta) con la sua prima storia, L’assassinio di Raddusa. Dopo il debutto e le prime comparse in piazza condivise con Paolo Garofalo (1914-2016), Busacca ben presto dimostrò di essere il “nuovo cantastorie”.

Assieme ai cartelloni – per lui dipinti dai due più grandi cartellonisti della Sicilia orientale, Vincenzo Astuto di Messina e Orazio Patanè di Riposto – Busacca iniziò, infatti, a usare microfoni e altoparlanti, sul tetto di un’automobile adibita a palcoscenico ambulante per diffondere, in tutte le piazze di Sicilia, l’immagine di un cantastorie che, con le sue cronache cantate, lotta in prima persona per riscattare il “suo popolo” dalle condizioni di subalternità.

Nel ’53, presentato dal poeta-cantastorie Turiddu Bella (1911-1989), Busacca conosce il grande poeta di Bagheria (Palermo) Ignazio Buttitta (1899-1997) con cui stringe subito un rapporto di stima e amicizia e un fertilissimo sodalizio artistico che, nel ’55, quando la mafia assassinò Salvatore Carnevale, sindacalista e segretario della federazione socialista di Sciara (Palermo), diede il primo, straordinario frutto.

Il successo del Lamentu fu decisivo e proiettò l’arte e l’impegno civile di Busacca oltre l’isola dove, di contro, ai cantastorie le piazze vennero progressivamente precluse, nel tentativo di stroncare alla radice ogni libera e pubblica riflessione.

Dai primi anni Ottanta, assieme alla salute cagionevole, la restrizione e il controllo delle piazze come il declino del folk music revival segnarono la fine delle attività del cantastorie paternese che morì a Busto Arsizio (Varese) l’11 settembre 1989.

La presente mostra che, a trent’anni dalla scomparsa, ricostruisce l’iter biografico e poetico di Cicciu Busacca, offre così la possibilità di riscoprire la mimesis con cui il cantastorie era capace di far propri e restituire al pubblico i tormenti dei suoi personaggi. Una riflessione cantata tanto più efficace quanto più volta al ritrovamento di verità che non si lasciano intimorire da omelie, ortodossie, sermoni, verdetti o dalle versioni più stereotipate e accreditate della storia. Verità che, al contrario, Busacca scova, verifica, arricchisce come anche cancella e disprezza nella viva piazza. Piazza che - ricorda Buttitta in U rancuri (discorso ai feudatari) – il poeta-cantastorie sa assumere quale “cassa armonica che suona per tutti”.

 

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Data di ultima verifica: 29/10/19 09:53