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Giovedì 6 febbraio 2020 - ore 19.00
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Amore e crudeltà. Le estasi dell’uccellatore. Conferenza di Sergio Dalla Bernardina
Questo evento è previsto nell’ambito del convegno internazionale sulla storia dell’arte Il cielo in gabbia : approcci artistici, storici ed antropologici alle voliere all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e alla Sapienza Università di Roma, Facoltà di Architettura il 6, 7 e 8 febbraio 2020.
Nelle Alpi italiane era cosa abbastanza comune, per i proprietari terrieri dei secoli passati (dal XIV al XX secolo), l’avere un roccolo. Questa trappola vegetale si presentava come un boschetto circolare o a ferro di cavallo. Dissimulava però un enorme rete e un rustico rifugio. Nascosto nell’oscurità, l’uccellatore contemplava le evoluzioni degli uccelli migratori attirati dai richiami, prima di catturarli. Si trattava di una “voliera”, da un certo punto di vista, ma con degli occupanti effimeri e sempre nuovi.
Per molto tempo, questa pratica è stata accompagnata da una ricca letteratura. La comprensione di questo universo legato ai valori della ruralità, poco compatibile con l’ethos contemporaneo, necessita di essere messa in una prospettiva antropologica. L’aucupio – così i manuali italiani definiscono la caccia di piccoli uccelli tramite l’uso di reti – riporta infatti ad un mondo passato (fino ad un certo punto) dove, in barba al principio di non contraddizione, si poteva essere ingordi ed esteti al tempo stesso, esperti e distruttori, cacciatori e sognatori. Si poteva sinceramente amare i piccoli uccelli pur torturandoli per farli cantare meglio. Si poteva, persino, sorpassare i propri limiti ontologici per diventare, trasportati dal piacere, cardellini, usignoli o fringuelli.