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Tipologia: Ville e aree archeologiche

Indirizzo

Indirizzo: Vico Jugario, 4
Zona: Rione Campitelli (Foro Romano- Campidoglio-P.Venezia) (Roma centro)

Contatti

Telefono: 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00
Prenotazione telefonica: 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00

Orario

L’ingresso al monumento è consentito a gruppi e associazioni, con guida propria, che devono provvedere alla prenotazione allo 060608 (tutti i giorni, ore 9.00-19.00).
Max 15 persone a visita.

Per i singoli visitatori, sempre previa prenotazione allo 060608, sono inoltre possibili visite individuali secondo un calendario specificato nella pagina > Monumenti del territorio

Visibile anche dall'esterno. Non accessibile ai disabili

Ingresso da via Petroselli (cancello accanto al civico 45)
Vista la natura particolare del luogo, che può comportare da parte dei visitatori rischi di scivolamenti, urti e cadute, si raccomanda di indossare scarpe basse, chiuse e comode con suola antiscivolo.
Inoltre il visitatore è tenuto ad osservare tutte le raccomandazioni e disposizioni impartite dalla guida e dal personale incaricato presente.

Informazioni

Tariffe:

Intero € 4,00
Ridotto € 3,00
Il pagamento del biglietto avviene in contanti sul posto.
I possessori della MIC card hanno diritto all’ingresso gratuito

Condizioni di gratuità e riduzioni

La prima domenica del mese l'ingresso ai monumenti del territorio è gratuito per tutti.

Nel costo di ingresso non è compresa la visita guidata che deve essere organizzata in autonomia.

INFORMAZIONI PER PRENOTARE E ACCEDERE AL SITO -> Monumenti del territorio

Prenotazione

» Obbligatoria
» Telefonica

Eventi in programma

Descrizione

L’area archeologica denominata Area Sacra di S. Omobono, posta nell’area del Foro Olitorio (di fronte al moderno Palazzo dell’Anagrafe), fu scoperta negli anni 1936-1937 durante i lavori per l’apertura della via del Mare.

Prende nome dalla omonima chiesa che sorge sopra le antiche strutture. L’importanza del ritrovamento è data dalla presenza del più antico esempio di tempio tuscanico a Roma, databile alla metà del VI secolo a.C. e attribuitodalla tradizione al re Servio Tullio. Gli scavi hanno rivelato inoltre l’esistenza di un culto ancora più antico, collocabile tra la fine del VII egli inizi del VI secolo a.C., e tracce di frequentazione testimoniata da ceramica dell’Età del Bronzo (XVI-XII secolo a.C.), dell’Età del Ferro e da ceramica greca della prima metà dell’VIII secolo a.C. Il tempio era dedicato alla Mater Matuta, divinità protettrice della navigazione e legata alla zona del mercato sul fiume. Il tempio arcaico fu distrutto in seguito alla cacciata dei  Tarquini da Roma alla fine del VI secolo a.C. Agli inizi del V secolo a.C. venne costruito un nuovo podio sui resti del tempio precedente, su cui vennero realizzati due templi accoppiati ma distinti, dedicati a Fortuna quello occidentale e a Mater Matuta quello orientale.

Davanti ai templi erano due altari e un donario (luogo per la raccolta delle offerte) circolare con statue di bronzo, del quale resta la base. Gli edifici sacri subirono varie ricostruzioni, alla fine del III secolo a.C., in età Adrianea e infine in età Severiana (inizi II-inizi III secolod.C.). Nel VI secolo d.C. sui templi venne costruita una chiesa, restaurata con un nuovo pavimento in stile cosmatesco nel XII-XIII secolo. Nel 1482 la chiesa fu ricostruita e dedicata a S. Salvatore in Porticu, e dedicata nel 1700 definitivamente ai SS. Omobono e Antonio.  

Parole chiave

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Vedi anche

Cultura e svago › Luoghi di culto di interesse storico-artistico › Chiese cattoliche

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Data di ultima verifica: 06/02/23 14:08