060608


Roma Capitale
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Sei in: Home » Cultura e svago » Beni culturali » Beni archeologici » Area archeologica Foro Romano e Palatino
Tipologia: Ville e aree archeologiche

Indirizzi

Indirizzo: Via di San Gregorio, 30
Zona: Rione Celio (Terme di Caracalla) (Roma centro)
Ingresso al Palatino
Indirizzo: Via della Salara Vecchia, 5/6
Zona: Rione Campitelli (Foro Romano- Campidoglio-P.Venezia) (Roma centro)
Ingresso al Foro Romano
Indirizzo: Via Sacra
Zona: Rione Campitelli (Foro Romano- Campidoglio-P.Venezia) (Roma centro)
Ingresso al Foro Romano

Contatti

Orario

dal 1 gennaio al 29 febbraio: 09.00 – 16.30
dal 1° al 30 marzo: 09.00 – 17.30
dal 31 marzo al 30 settembre: 09.00 – 19.15
dal 1° al 26 ottobre: 09.00 – 18.30
dal 27 ottobre al 31 dicembre: 09.00 – 16.30

Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Per aggiornamenti consultare il >sito ufficiale del Palatino e il >sito ufficiale del Foro Romano

Varchi Foro Romano/Palatino (senza biglietteria):
Ingressi: Arco di Tito, Varco Vignola in Via di San Gregorio, Largo della Salara Vecchia e Carcere Mamertino.
Uscite: Largo della Salara Vecchia, Arco di Tito, Varco Vignola in Via di San Gregorio, Via Petroselli

Nota bene:
Il Foro Romano e il Palatino sono situati nella stessa area archeologica, pertanto
una volta entrati nell’area NON è più possibile accedervi utilizzando lo stesso biglietto una seconda volta.

Per aggiornamenti  e le modalità di visita consultare il il sito > www.coopculture.it

Attenzione:
Casa delle Vestali, Tempio di Venere e Roma e Museo del Palatino chiudono 30 minuti prima dell'area archeologica.
Rampa Domizianea (tratto finale) chiudono 60 minuti prima dell'area archeologica.

Informazioni

1° DOMENICA DEL MESE A INGRESSO GRATUITO
- Senza prenotazione
- Ingresso in ordine di arrivo con ritiro biglietti presso il helpdesk in piazza del Colosseo, situata nelle vicinanze del Tempio di Venere e Roma.

- Anche per i possessori di Membership Card e di Roma Pass.
> Tutte le informazioni 1° domenica del mese

> BIGLIETTO ORDINARIO per Foro Romano, Palatino e Colosseo
Valido 24h - Ingresso al Colosseo e un ingresso area Foro-Palatino da “Sperone Valadier”.
€ 16,00 intero + € 2,00 di prenotazione
€ 2,00 ridotto per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni compiuti, previa esibizione di un documento di identità. + € 2,00 di prenotazione
€ 7,50
ridotto con Romapass + € 2,00 di prenotazione
Gratuito per i cittadini sotto i 18 anni della Comunità Europea ed extracomunitari e categorie aventi diritto

> BIGLIETTO FORUM PASS SUPER per Foro Romano, Palatino e Fori Imperiali (Colosseo escluso)
1 ingresso open all’area archeologica del Foro Romano-Palatino, accesso ai siti S.U.P.E.R. visitabili, 1 ingresso all'area archeologica dei Fori Imperiali
€ 16,00 intero + € 2,00 di prenotazione
€   9,50 ridotto per i possessori di Roma Pass + € 2,00 di prenotazione
€   2,00 ridotto per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni compiuti, previa esibizione di un documento di identità. + € 2,00 di prenotazione
Gratuito
per i cittadini sotto i 18 anni della Comunità Europea ed extracomunitari e categorie aventi diritto

> BIGLIETTO FULL EXPERIENCE per Foro Romano, Palatino, Colosseo con Arena e/o Sotterranei
€ 22,00 intero + € 2,00 di prenotazione
€ 2,00 ridotto per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni compiuti, previa esibizione di un documento di identità. + € 2,00 di prenotazione
Gratuito per i cittadini sotto i 18 anni della Comunità Europea ed extracomunitari e categorie aventi diritto

> Biglietti con visite didattiche

Tutti biglietti sono acquistabili online e collegati all'App ufficiale del Parco del Colosseo che permette di scaricare le mappe dei percorsi, i contenuti storici e tutte le informazioni utili alla visita in sicurezza.

Accessibilità
Ingresso parzialmente accessibile con rampa e piattaforma elevatrice per disabili motori. In particolare l’accesso all’area del Foro Romano può avvenire:
• dall’ingresso di Largo della Salaria Vecchia n. 6, lungo via dei Fori imperiali, con un ascensore per superare il dislivello di circa 6,50 metri tra il piano stradale e il Foro Romano.
• dall’elevatore collocato presso l’Arco di Tito e da Via di S. Gregorio.
Percorso interno accessibile a sedie a rotelle.
Servizi igienici idonei.
Servizi per bambini.
Tutte le informazioni > Il parco per tutti

Non consentito:
- Introdurre all’interno del Colosseo, del Foro e Palatino, zaini da campeggio, borse ingombranti e valigie/trolley
- Accesso agli animali (tranne quelli di piccola taglia, nel trasportino)

Convenzionato con

Roma Pass

Eventi di oggi

Eventi in programma

Descrizione

Illuminazione notturna
Il Foro Romano si accende nella notte, grazie all'illuminazione promossa dalla Soprintendenza in collaborazione con Electa e il contributo di Acea, che ne ha curato anche la progettazione e la realizzazione. Dal tramonto all’alba il cuore antico della città di Roma sarà visibile a tutti da via dei Fori Imperiali, dal belvedere del clivo Capitolino, dalla piazza antistante il Carcere Mamertino.

Nel percorso di visita sono presenti: Casa di Augusto, Casa di Livia, Arcate Severiane, Tempio di Romolo, Casa delle Vestali, Vigna Barberini (una terrazza artificiale nell'angolo nord-orientale del Palatino), Tempio di Venere e Roma, Giardini del Palatino, Casa dei Grifi (chiusa al pubblico), Aula Isiaca, Curia Iulia.

FORO ROMANO
Situato nella valle compresa tra il Palatino e il Campidoglio, è costituito da una piazza di forma quasi trapezoidale compresa tra la Regia e i Rostri, sui lati corti, e le basiliche Emilia e Giulia su  quelli lunghi. Un suo prolungamento nella parte settentrionale è costituito dal Comizio. La piazza nacque, come luogo destinato agli scambi commerciali e alle attività politiche e giudiziarie, nel punto in cui convergevano importanti strade (la Via Sacra, il Vicus Tuscus, il Vicus Iugarius, il Clivus Capitolinus, l’Argiletum). In origine la zona era in parte paludosa ed utilizzata come luogo di sepoltura fin dal X secolo a.C. circa, come testimoniato dalle tombe del sepolcreto scoperto nel 1902. Alcuni resti di capanne e di materiale ceramico rinvenuto presso il sepolcreto arcaico farebbero pensare ad abitazioni sparse già nella seconda metà dell’VIII secolo. I più antichi monumenti di carattere sacro, attribuiti dalla tradizione ai primi re di Roma, risalgono alla seconda metà del VI secolo a.C. All’inizio della Repubblica (509 a.C.) vennero edificati il tempio di Saturno ed il tempio dei Dioscuri. Al V secolo a.C. risale probabilmente la prima tribuna degli oratori, posta tra il Foro e il Comizio. Nel II a.C vengono costruite quattro basiliche, destinate all’amministrazione della giustizia e allo svolgimento degli affari. Sotto Cesare e poi Augusto il Foro subisce ulteriori cambiamenti. All’età augustea risale la pavimentazione in travertino ancora oggi visibile. In epoca imperiale sorgono nell’area del Foro numerosi monumenti onorari; l’ultimo d iquesti è la colonna dedicata, nel 608 d.C., all’imperatore Foca. In seguito il Foro viene abbandonato e sepolto sotto uno spesso strato di terra, diventando area di pascolo nota come Campo Vaccino. Alcuni templi vennero trasformati in chiese, permettendo nel tempo la loro conservazione. Durante il Rinascimentol’area del Foro Romano viene utilizzata come cava di marmi e pietre.

Arco di Tito
Fu fatto innalzare, nell'81 d.C., dall'imperatore Domiziano in memoria del fratello Tito per celebrarne le vittorie contro i Giudei. Rivestitoin marmo greco, il monumento è ad una sola apertura fiancheggiata da quattro semicolonne con capitelli.

Basilica di Massenzio
Costruita tra il 306 e 312 d.C. dall'imperatoreMassenzio, fu completata dall’imperatore Costantino. Originariamente cinque grandi passaggi conducevano in un'enorme aula divisa in tre navate da colonne in marmo. L'unica colonna superstite fu rimossa nel 1613 e collocata di fronte alla Basilica di S. Maria Maggiore. Nell'abside della navata centrale Costantino fece alzare una sua gigantesca statua con le braccia, le gambe e la testa in marmo bianco ed il resto in bronzo dorato. La testa ed un piede sono esposti nei Musei Capitolini.

Tempio di Venere e Roma
Tempio fatto costruire dall’imperatore Adriano, che forse ne fu anche il progettista, nel 135 d.C. e poi completato dall’imperatore Antonino Pio. Ricco di colonne, occupava un'area di m  100 per m 145 e racchiudeva due celle, che furono ricostruite da Massenzio nel 310 d.C. dopo un incendio.

Balnea
Complesso di piccole terme che sorgono a ridosso del Tempio di Eliogabalo e della Vigna Barberini, accanto alla Via Sacra.

Tempio cd di Romolo
L'edificio, un tempo ritenuto dedicato alla memoria di Romolo, il figlio dell’imperatore Massenzio morto giovanissimo nel 309 d.C. e fatto divinizzare dal padre, è oggi indicato come Tempio di Giove Statore.

Tempio di Antonino e Faustina
Costruito nel 141 d.C. da Antonino Pio in onore della defunta moglie Faustina, dopo la morte dell'imperatore fu dedicato anche alla sua memoria. Si erge su un alto podio preceduto da una gradinata(ricostruita in mattoni), al cui centro permangono i resti dell'altare. L'atrio è formato da dieci colonne in marmo. La cella nell'XI secolo fu consacrata come Chiesa di San Lorenzo in Miranda.

Tempio di Cesare (o del Divo Giulio)
Fu costruito dall'imperatore Augusto dove fu bruciato il corpo di Giulio Cesare e dove Marco Antonio pronunciò la celebreorazione funebre. Restano solo pochi avanzi, tra i quali l'altare rotondo eretto molto probabilmente nel luogo del rogo funebre.

Regia
Attribuita dalla tradizione al re Numa Pompilio e probabile residenza dei Tarquini. Nel periodo repubblicano vi esercitavano le loro funzioni il Rex Sacrorum, il Pontefice Massimo e gli altri Sacerdoti. La Regia fu distrutta da un incendio nel 64 a.C. e ricostruita nelle linee originarie, a dimostrazione della sua sacralità, nel 36 a.C. da Domizio Calvo.

Tempio Rotondo di Vesta
L'edificio, nato come "capanna del fuoco sacro" probabilmente in legno, paglia e vimini, fu ricostruito nel 191 d.C. da Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo. A pianta circolare, coperto da un tetto forato sulla sommità per far uscire il fumo del fuoco sacro, era coronato da venti colonne delle quali oggi ne restano tre. Qui venivano conservati gli oggetti sacri legati ai destini di Roma che, secondo la tradizione, Enea aveva portato da Troia.

Tempio dei Castori (o dei Dioscuri)
Dedicato al culto di Castore e Polluce, fu inaugurato nel 484 a.C. e più volte restaurato. Con la facciata rivoltav erso il Foro era composto da diciannove colonne (oggi ne restano tre).  Nel suo interno, dove qualche volta si riuniva il Senato, venivano verificati i pesi e le misure. Ai piedi del podio, tra i basamenti delle colonne, si aprivano negozi di banchieri, cambiavalute e barbieri.

Basilica Giulia
Sorta sul posto della distrutta Basilica Sempronia, fu costruita da Giulio Cesare nel 54 a.C. e poi a lui dedicata e completata dall’imperatore Augusto. Riedificata, dopo un incendio, nel 2 a.C., fur estaurata per l'ultima volta nel 416 d.C. La Basilica, costituita da una grande aula centrale, era a 2 piani e 5 navate. Ospitava le 4 sezioni delle Assise Romane rette da 105 giudici, i Centumviri.

S. Maria e gli edifici domizianei
Il complesso costituisce l'elemento di raccordo tra il Foro e il Palatino. Si compone di una grande sala dell'epoca dell’imperatore Domiziano, di “tabernae” di età adrianea, di un altro ambiente quadrato scoperto dal quale, attraverso tre ingressi, si accede ad una sala formata da un'aula centrale con quadriportico sul cui fondo si aprono tre stanze. Quest'ultima parte nel VI secolo d.C. fu trasformata nella chiesa di S. Maria Antiqua.

Horrea Agrippiana
L'opera, risalente all'epoca augustea, è una monumentale costruzione quadrata a due piani, in tufo, con grandi ambienti che si aprono su un ampio cortile con portici ed altri ambienti più piccoli. Fu fatta edificare da Agrippa per adibirla a magazzini (horrea), come è attestato da un'iscrizione ancora visibile in uno degli ambienti centrali.

Basilica Emilia
Unica superstite delle Basiliche repubblicane, fu costruita nel 179 a.C. dai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore. Chiamata inizialmente Fulvia o Fulvia Emilia, fu restaurata più volte da componenti della Gens Emilia, dalla quale prese il nome definitivo. La facciata era costituita da un portico a due piani di sedici arcate su pilastri con semicolonne. Dietro il portico vi erano le botteghe, tra le quali, attraverso tre ingressi ad arco (quello completo è di epoca moderna), si accedeva ad una maestosa sala suddivisa in navate con colonne in marmo. A ridosso del muro perimetrale è esposto il calco di un tratto del fregio che decorava la trabeazione con scene della leggendaria origine di Roma. Sul lato ovest sono visibili i resti della Basilica più antica.

Curia Iulia (Chiesa di Sant'Adriano al Foro)
Fondata, come vuole la tradizione, dal re Tullo Ostilio e rifatta nell'80 a.C. da Silla, fu spostata dal suo sito originario al luogo attuale da Cesare. Completata da Augusto nel 29 a.C. e restaurata da Domiziano nel 94 d.C., fu rifatta per l'ultima volta da Diocleziano intorno al 283 d.C.. Nella facciata si aprono tre grandi finestre e una monumentale porta i cui battenti sono una copia degli originali, trasferiti nel 1660 nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

Arco di Settimio Severo
Eretto ai piedi dei Campidoglio nel 203 d.C., nel decimo anniversario dell'ascesa al trono dell'imperatore Settimio Severo e da questi dedicato anche al figlio Caracalla. Le due facciate sono coronate da un alto attico (originariamente sormontato da una quadriga con l'imperatore e il figlio), al cui interno si trovano quattro ambienti accessibili mediante una scala. Sui due lati dell’attico vi è una grande iscrizione con la dedica a Settimio Severo e a Caracalla. Sui pannelli al di sopra delle arcate minori sono rappresentate alcune scene delle due campagne contro i Parti.

Portico degli Dei Consenti
L'edificio è costituito da otto ambienti affiancati e preceduti da un portico di dodici colonne con capitelli corinzi. In alcuni ambienti probabilmente erano collocate le statue delle divinità più importanti del pantheon greco-romano. L'edificio, risalente al periodo flavio, fu restaurato nel 367 d.C.

Rostri
La gradinata semicircolare, adibita a tribuna per gli oratori, era stata ornata con i rostra, gli speroni in bronzo sottratti alle navi dopo la vittoriosa battaglia di Anzio (338 a.C.). Spostati dall’area del Comizio in seguito alle demolizioni realizzate da Cesare, vennero inaugurati nel 44 a.C., poco prima della sua morte. La costruzione si compone oggi d iparte della scalinata semicircolare d'accesso, di alcuni resti dell'interno edella facciata. Sul lato nord vi è un'aggiunta in mattoni risalente al 470 d.C.

Tempio di Vespasiano e Tito
Del tempio restano 3 colonne del lato nord-est. I gradini d'accesso e parte del podio risalgono al XIX secolo. L’imperatore Tito diede inizio alla costruzione del tempio in onore del padre Vespasiano ma morì prima della sua ultimazione. Fu suo fratello l’imperatore Domiziano che completò i lavori del tempio dedicandolo a Vespasiano e Tito.

Colonna di Foca
Ultimo monumento del Foro romano, la Colonna fu dedicata nel 608 d.C. a Niceforo Foca, l'imperatore bizantino che donò il Pantheon a PapaBonifacio IV. La Colonna, che ha origini più antiche (risale al II secolod.C.),  è sormontata da un capitello corinzio.

Via Sacra
La Via, che attraversa il Foro, era il percorso del condottiero vittorioso (dux) verso il Campidoglio. Era detta Sacra perché, secondola leggenda, la percorsero Romolo e Tito Tazio dopo il patto di alleanza stretto al termine della guerra tra Romani e Sabini. Ogni mese vi si tenevanosolenni cerimonie religiose con sacrifici.

Il Museo del Foro Romano
Il Museo del Foro è allestito al piano terra del Chiostro di Santa Maria Nova con un percorso espositivo che riunifica e valorizza in particolare i contesti del Foro Romano scavati dall’archeologo/architetto Giacomo Boni agli inizi del Novecento.

Il primo Antiquarium del Foro è stato istituito da Boni nel 1908 nei locali del Convento di Santa Francesca Romana/Santa Maria Nova, costruzione voluta da Alessandro VI tra il 1492 ed il 1503 con lo scopo di presentare al pubblico i risultati delle ricerche condotte in quegli anni nell’area del Foro Romano. L’Antiquarium, costituito da nove sale espositive, sarebbe dovuto diventare un centro culturale di ricerca e di studi. Nella presentazione dei materiali archeologici esposti fu rispettata l’integrità dei complessi riportati in luce, in base alla convinzione che i singoli reperti conservano il loro valore storico-archeologico solo se esposti all’interno del contesto di provenienza. Nel corso del tempo la collezione dell’Antiquarium fu ampliata con l’esposizione di materiali recuperati dalle indagini di Dante Vaglieri, Alfonso Bartoli, Pietro Romanelli e Gian Filippo Carettoni.

Varcato l’ingresso, il percorso espositivo del nuovo Museo del Foro si articola in due sale dedicate al sepolcreto indagato da Giacomo Boni negli anni 1902-1905 nell’area del Tempio di Antonino e Faustina.

Palatino
Secondo una tradizione confermata dal ritrovamento di fondi di capanne risalenti all’VIII secolo a.C., sul Palatino Romolo avrebbe fondato la città di Roma (754-753 a.C.). I dati archeologici in realtà fanno supporre un’occupazione stabile del colle fin dal XIII secolo a.C. Per la sua importanza storica e religiosa il Palatino divenne, già dal VI secolo a.C., luogo di residenza della classe dirigente romana. Tra i resti di case repubblicane vanno ricordate la c.d. Aula Isiaca e la “Casa dei Grifi”, con stucchi e pareti dipinte. L’aspetto del Palatino cambiò notevolmente quando l’imperatore Ottaviano Augusto, che vi era nato, scelse di abitarvi. Dopo di lui tutti i successivi imperatori elessero il colle come loro dimora. Sorsero così i palazzi di Tiberio (Domus Tiberiana, di Nerone (Domus Transitoria e parte della Domus Aurea), dei Flavi (Domus Flavia e Domus Augustana) e di Settimio Severo (Domus Severiana). Alla fine dell’età imperiale tutto il colle era occupato da un’unica grande “reggia” detta, dal nome del colle, Palatium, termine poi passato a designare prima il palazzo per eccellenza, quello dell’imperatore, quindi ogni residenza di tipo monumentale.
Da settembre 2021 attiva nuovamente dopo anni di chiusura la Fontana delle Pelte, ubicata nel cortile inferiore della Domus Augustana.

Nel XVI secolo, per iniziativa del cardinale Alessandro Farnese, sopra la Domus Tiberiana sorse una grandiosa villa (Orti Farnesiani), commissionata con lo scopo di dare lustro al casato e rimarcarne la potenza. In seguito quasi completamente distrutta, scavi sistematici dell’area iniziarono dal XVIII secolo e sono tuttora in corso. I ritrovamenti effettuati sono in parte visibili nel Museo Palatino. La villa era circondata da lussureggianti giardini, utili allo svago della famiglia e a ospitare magnifici ricevimenti. Gli Horti Farnesiani furono tra i primi giardini botanici d'Europa.

Dal 25 giugno 2020 l’opera Anello dell’artista Francesco Arena entra a far parte del patrimonio artistico del Parco archeologico del Colosseo.
Il progetto è stato selezionato tra i vincitori della V edizione del bando Italian Council (2019). La scultura site-specific è stata appositamente concepita dall’artista Francesco Arena per il Palatino e trova la sua ideale collocazione nell’area della Vigna Barberini.

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Data di ultima verifica: 15/02/23 12:36